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Nasce a Colli del Tronto nel 1796. Fu discepolo di Agostino Cappelli che lo educò alla pittura e all'architettura, in seguito si trasferisce a Roma dove, grazie alle sue doti, consegue titoli accademici molto importanti. Dotato di uno spiccatissimo senso della critica d'arte, fu anche un dotto ed autorevole conoscitore di innumerevoli scuole pittoriche italiane e straniere. Del Cantalamessa si ricordano una "Sacra Famiglia" nella chiesa di San Giuseppe a San Benedetto del Tronto, ed in chiese del territorio ad Arquata del Tronto, un "San Antonio" nella cappella della Villa Silvestri in contrada Faiano, un ritratto del Cardinale "Filippo De Angelis", ora nel palazzo comunale ad Ascoli. Completò nel 1838 il Cappellone del Duomo ascolano lasciato incompiuto dal Cappelli. Insieme all'architetto Luigi Mazzoni diresse i lavori di restauro della chiesa di San Francesco, i quali si protrassero fino al 1855. In questo splendido luogo sacro fu del Cantalamessa il suggestivo disegno dell'altare del SS. Crocefisso in stile gotico, e quello per il monumento funebre dei Conti Saladini Pilastri, decorato di statue e di bassorilievi dello scultore Emidio Paci. Ignazio fu anche un valente architetto: progettò Palazzo Merli, eresse la fontana molto conosciuta dal popolo della città picena chiamata "dei cani" situata in Corso Umberto I, traendo ispirazione all'arte classica romana. Anche nel suo borgo natio il Cantalamessa lasciò la sua opera, come la Villa Mastrangelo, mentre nel Duomo di Fermo progettò il monumento sepolcrale dello storico Giuseppe Colucci. L'ultimo importante incarico fu la chiesa in Ascoli Piceno dedicata a San Francesco di Paola con pianta a croce greca, con la facciata adorna di elegante pronao, ovvero la spazio costituito davanti al tempio sacro, che venne consacrato nel 1855. Si spense nel novembre del 1855.

Cenni storici tratti dalla pubblicazione: Colli del Tronto di Gabriele Nepi e Carlo Paci. 1991.

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